lunedì 25 febbraio 2013

FAVOLA PER BAMBINI . CHE FINISCE SEMPRE BENE


C'era un volta un genio di colore azzurro. Era azzurro in ogni parte del corpo. Era azzurro nei capelli. Era azzurro dalla punta del naso al pollice. Era azzurro di occhi. Era azzurro di orecchi. Era azzurra anche la lingua. Ed erano azzurri anche i denti.
Si mescolava nel mondo facilmente, perchè si confondeva con il cielo. E so poteva addirittura nascondere tra le nuvole quando faceva brutto tempo.
Un genio azzurro.

C'era una volta un bambino. Un bel bambino. Un bambino che aveva già iniziato a sognare dentro la pancia della sua mamma. Sognava di vedere presto il cielo. Anche se non sapeva che quella cosa che voleva vedere si chiamasse cielo. Sognava di vedere tante nuvole bianche. Anche se non sapeva che quelle cose che vedeva si chiamassero nuvole. Sognava delle porte che si sarebbero aperte, sognava di tanti sorrisi, sognava della pioggia, sognava di parole strane, sognava degli echi, sognava dei nani al di sopra delle montagne che gridavano AHHHHHHHHHHHHH e dopo un po' di silenzio risentivano la loro voce, sognava così tanto che non rese nemmeno conto di essere venuto dentro il mondo che sognava.
La prima parola del bambino era stata ciao! E non faceva altro che dire quella parola, ciao ciao, ciao ciao, ciao ciao! La ripeteva in continuazione, ciao ciao, voleva la pappa e diceva, ciao ciao, si svegliava e diceva, ciao ciao, si faceva tanta pipì addosso e diceva ciao ciao, ciao ciao, ciao ciao, ciao ciao.

Il genio di colore azzurro passeggiava volando dentro il cielo e le nuvole, dentro e fuori le case, sopra e sotto terra. Un giorno, mentre passeggiava dentro una casa, si accorse del bambino. E si fermò ad ascoltare i suoi discorsi. Ciao ciao, ciao ciao!
E il genio allora rispose ciao ciao! E il bambino ancora più forte, ciao ciao ciao!
E il genio rimase lì per tutto il giorno, attorno al bambino, e fino a notte, vicino al letto del bambino, e tutto il giorno dopo, e quello dopo ancora. Il genio si divertiva un mondo, era tanto tempo che non rideva così, era davvero tanto tempo che non parlava con qualcuno, era tanto tempo che non diceva più ciao a nessuno. Era stato sempre solo, tra le nuvole e il cielo, dentro e fuori le case, sopra e sotto terra!

Adesso si sentiva davvero felice!

Il genio allora pensò che avrebbe potuto stare vicino al bambino fino a chè non sarebbe diventato abbastanza grande, tanto grande da poter dire buon giorno buona sera come và?

Il tempo passava, il bambino era felice, il genio era felice, il bambino era felice perchè c'era il genio, il genio era felice perchè c'era il bambino, e tutti e due erano felici perchè potevano dire ciao in continuazione!

Poi arrivò un tempo diverso. Il tempo di dire ciao, buon giorno e buona sera. Il tempo di dire, allora me ne vado, pensava il genio.

Così una sera prima di dormire, il genio si avvicinò al bambino e gli disse
“Io devo andare via”

Il bambino non voleva mica separarsi dal genio, anzi, gli aveva detto, mi dimenticherò di tutte le parole nuove che ho imparato e dirò soltanto ciao insieme a te!
Ma il genio era un genio saggio e intelligente.
Così gli prese le manine e gli disse

“Potrai dire buon giorno e buna sera, e ricordarti di dire ciao, potrai dire mi chiamo Luca, e ricordarti di dire ciao, potrai dire mi piace questo libro lo voglio comprare, e ricordarti di dire ciao,
potrai fare viaggi lunghi e corti, e ricordarti di dire ciao, potrai scegliere i lavori più importanti, e ricordarti di dire ciao, potrai diventare il bambino uomo più ricco del mondo, e ricordarti di dire ciao, potrai incontrare una principessa bellissima, e ricordarti di dire ciao, e potrai dire tutte le parole nuove del mondo, sempre ricordandoti di dire ciao.
Ma se dici soltanto ciao, quante cose belle, quanti altri geni interessanti, quante principesse, quanti draghi da sconfiggere con la tua spada, quante cose non potrai fare?
Io sarò sempre vicino a te, dentro dentro, vicino alla tua anima. Così se succede qualcosa basta che dici ciao, ciao, e io sarò lì. Ciao ciao e io sarò lì.

Il bambino allora si distacco un attimo, prese un bel respiro e gli disse
“Va bene Signor genio, ti do licenza di andare, di correre di nuovo verso le tue nuvole e i tuoi cieli e verso altri bambini. E poi, un'altra cosa ti volevo dire. Ciao!”

Il genio sorrise
Il bambino sorrise
Il geniò sparì
Il bambino prese i suoi giochi e ricominciò a giocare. E sulla punta del naso del suo orsetto preferito, scese una lacrimuccia. Il bambino la guardò un attimo e poi sussurrò a sé stesso … ciao...ciao … e iniziò a sorridere.

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