venerdì 28 dicembre 2012

Una lavatrice randagia

la discesa del morto nelle acque di una lavatrice randagia. 

Ogni rumore può diventare un suono. Così il sottofondo della lavatrice che gira oggi, nonostante non sia domenica, alla faccia dell'unione dei consumatori, ancora non ho capito quanto e quando risparmio, così il rumore della mia lavatrice mi permette di stabilire un contatto profondo con la mia pancia (sì la pancia) il cuore (certamente) e magari tutti gli organi vitali interni - esterni del mio corpo. 
Stabilire un contatto con il rumore della lavatrice può essere difficile. 
Ma superato il primo momento di repulsione di giro di macchina, il rumore meccanico dei giri della mia lavatrice, diventa una cosa lontana, un rumore antico, perso. 
Va bene così. Perso un rumore se ne fà un altro. Persa una situazione se ne fà un'altra. Persa una città se ne fà un'altra. 
Perso un cuore bisogna fare un trapianto. 
Persi i soldi bisogna cercare un lavoro.
Perso il lavoro bisogna iniziare a pregare. 
Perchè sono momenti - alti - bassi - della vita - in cui succede che non rimane niente  - di fuori - 
Per cui io sono quella che cerca di fare della vita una creazione piena di piacere anche senza appigli di certezza. Ed è un lavoro molto serio. 
Oggi ieri e ieri l'altro ho dipinto le ultime cose color marrone nella casa tutta bianca e bianco pure il silicone che non è servito ancora a niente, nemmeno un idraulico è servito a gran chè. 
Non posso andare in vacanza. E allora? La mia casa è bianca. 
Non posso mai uscire fuori a cena. E allora? Impara a cucinare.
Qualcuno non mi invita nemmeno più. E allora? Meglio, meno gente da invitare a cena.
Non ho un lavoro. E allora? Chiama la fatina di cenerentola e fatti prestare la bacchetta magica.
Mi sento così frustrata. Dici? Ma che dici! E' come passeggiare in una foresta piena di luce senza vedere la luce.
Allora và tutto bene?
 Si si si. Va tutto bene. Succede. Poi passa. Arriva poi scompare. 
Anche se alle volte mi sento fuori dalla società? Meglio! No, dico, lo vedi che società ti circonda?
Allora ritorno al rumore della mia lavatrice e mi metto a scrivere. 
Io mi sento molto bene. Io mi sento davvero bene. Potrei leggere infinite jest nei tempi morti.
Il risentimento potrei metterlo nella lavatrice.
Sì, ma non le persone. 
No? Le persone no? Accidenti, le persone no. 
Il risentimento sì. Ecco perchè sto facendo andare la mia lavatrice oggi. Un venerdì e non un sabato. Il giorno invece che la notte. Per ficcare dentro la mia lavatrice il morto che c'è in me. I derelitti di passaggi indietro a me, le scorie che ora sono solo scorie. La mia lavatrice per fortuna è molto grossa. 
Con questo manderei pace (invece che un insulto) al carico interno.
Peccato non sia ancora pasqua. 

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