giovedì 20 dicembre 2012

speciale fine del mondo

Cercherò in altri mondi la vita che sto cercando qui. A momenti la vita che sto cercando è proprio vicina. In altri no. A momenti la vita che sto cercando non è più da cercare. A momenti il tavolino con sopra una carota nera, che esiste davvero, mi pare una magnifica avventura d'amore. Alle volte la vita che sto cercando mi dice che è già trovata. Alle volte ogni respiro che faccio si frantuma in spazi vasti e io non sono più solo il mio respiro. Allora la vita che sto cercando è la vita che sto facendo. Forse la vita che sto facendo è già la vita che sto cercando. La stanza delle meraviglie dove la vado a cercare?
La vado a cercare nella carota nera e nel tavolino trasparente dell'Ikea.
SPECIALE FINE DEL MONDO
Vorrei dire ad alta voce, che se il mondo finisse domani, sto ancora aspettando mille risposte di lavoro, amici  e non amici che mi dicono che faranno qualcosa per me, assenze e lontananze, accordi finti, lavori saltati, denaro in attesa, richiami, chiamate e pure la doccia che perde. Vorrei dire ad alta voce che se il mondo finisse domani non manderò più un curriculum, non chiederò più aiuto, non spedirò più materiale, non mi domanderò più perchè alle volte la gente è proprio "poveretta te", non cercherò più di aggiustare la doccia, non rimarrò più insonne perchè non trovo lavoro, non mi domanderò più "ma perchè?", non cercherò nel mio cervello spiegazioni universali ignote pure agli illuminati, figurati a me. Questo farò.
Se il mondo dovesse continuare ad essere mondo farò la stessa cosa. E ... sti cazzi.

domenica 16 dicembre 2012

MI CAPISCO SOLO IO-MI ADDOLCISCO SOLO IO


Mi capisco solo io, mi addolcisco solo io.

BUIO
MUSICA

Musica scende piano, prima la luce è sul musicista che si intravvede po buio poi luce su di lei che è in fondo al palco su una sedia a scrivere una lettera con la macchina da scrivere. La vediamo come da un buco di una serratura che possiamo creare con un video (la scenografia costa troppo)
Batte a macchina. Sta cercando di scrivere una lettera
Silenzio. Ogni tanto si gira, gira la testa verso il pubblico. Poi silenzio. Riprende a battere.

Oggi 25 aprile 2014....

Continua il ticchettio che dopo un po' si confonde con la musica e sparisce la luce sulla macchina da scrivere e compare centrale su di lei a tre quarti con un bicchiere in mano di champagne, lei guarda il bicchiere, gioca con il bordo lo guarda. E poi parla

CHIAMA LA SARTA

Aiuto aiuto! Non mi entra più il vestito, non mi entra più. Dove hai messo gli zaffiri che ti avevo chiesto di inserire dove hai ficcato gli zaffiri? Vieni qui, ho detto vieni qui, che non mi entra più il mio vestito, sono diventata troppo grossa, gonfia? No? Dici che sono sempre la stessa? Dici che sono sempre la stessa?

Sono le undici e 45 secondi.
Esce la sarta

Ieri alle undici e 45 ho parlato con il mio fidanzato. Che tra poco sarà mio marito. Lui non è credente. E io sì. Allora gli ho detto tranquillamente che lo capisco, che sono aperta, che io non sono mica come tutte le altre donne io, capisco e accolgo la diversità la multiculturalità sociale ambientale e sopratutto religiosa. Così gli ho detto, “amore mio adesso segui un bel corso per cresima e comunione, lo segui e semplicemente vedi se ti piace, poi sei libero di decidere, davvero libero di fare quello che ti pare. Poi allora ho chiamato tutte le mie amiche “Luciaaaaa ciao amore mio, lo sai che il mio fidanzato mi ama così tanto, che ha deciso di fare il battesimo, la comunione, la cresima e le stigmate per me?”

Ecco ora mi sento un po' più serena.

Dove ero rimasta? Agli zaffiri del mio vestito?

E poi dopo che mi sposo mi viene in mente la parola creare, la creatività amore mio, la creatività in ogni forma della vita si traduce anche in creazione, creare, fare l'amore ...ti piace eh? E lasciare liberi di espressione tutte le parti del tuo corpo, gambe, braccia, cuore e spermatozoi, che finalmente possono viaggiare liberi nel loro universo espanso senza che più nessuno li costringe, perché a te piacerebbe essere costretto?
A me no davvero.
E io mi identifico in tutte le parti di questa vita che vogliono essere liberi.
Donne, uomini, bambini e spermatozoi.
OH, Amore mio, ma ti ricordi quando abbiamo viaggiato assieme io e te lungo la strada dei colli piacentini?

(Prende il telefono e chiama)

Mamma? Mamma? Mi senti? Ti devo dare una notizia … sei seduta? Mi sa proprio che tra un po' rimango incinta. Si mamma, incinta. Ma non sei felice per me? Ah certo, prima mi devo sposare.

Io sarei felicissima per me. Sono d'accordo con la politica cinese. Ora anche loro possono fare figli, perché se no muoiono tutti e rimangono solo i vecchi. Evviva. Anche se, alcune famiglie i figli non li dovrebbero fare. Quelli che vivono sotto di me, la Signora Rumena, La grande Madre, ha cinque figli piccoli, quattro figli grandi con sei figli piccoli, poi con i fratelli, sei figli grandi che hanno a loro volta otto figli piccoli, cugini dei sei grandi e stanno tutti insieme, mangiano bevono fanno la lavatrice, sopratutto lavatrice, li vedo, mi accorgo, davanti alla mia porta ci sono dodici stendini soltanto loro, che facciamo il calcolo, 5 figli piccoli per 6 figli grandi per 4 fratelli grandi per 6 figli piccoli, no, era per 8 figli piccoli per tutti insieme fa 5 per 6 uguale30, per 4, 120 per otto cugini, ::::, per tutti insieme, fa milleseicento calzini corti. venti lunghi. otto camicie e pantaloni, tutti stesi davanti a casa mia, ma chi ve lo dice di comprare tutti questi stendini? Ma io non mi posso permettere di fare 5 per 6 per 8 per i 5 cugini, io sono una donna libera io. Mica mi puoi obbligare a stare a casa tutto il giorno a fare le lavatrici, non ho nemmeno lo spazio per il mio stendino personale. E poi non ci vuoi pensare ai pannolini? Alzati, cammina, lavati, alzati, piangi, lui piange, prepara, latte,biscotti, scotta, troppo caldo, freddo mi sono bruciata, si brucia piange piange, piange, alzati, lavati, cambialo, puzza, si sporca a a ah ….prendilo tra le tue braccia che sei la sua mamma
…..............................................................................
ma cosa piangi...perché piangi, ma perché cazzo stai piangendo, perché cazzo stai piangendo, che vuoi cosa vuoi, mi vuoi ...fare morire alla tua mamma, ecco latte, non lo vuoi, biscotto, pappa, gioco della nonna, ti piace? Non ti piace? I denti, ti fanno male i denti? Morire? Cioè amore della tua mamma?

PAUSA
PAUSA
PAUSA

La donna si è emancipata. Dal giorno della rivoluzione sessuale, l'utero è mio, e me lo gestisco io. Non te la do più.

CHIAMA LA SARTA

Tira via tutti gli zaffiri che hai messo, tutti, tutti quanti non li voglio più. Sono troppi. Non so contare. Quel calcolo matematico ... che già mi è venuto il mal di testa, non ero ferrata in scienza al liceo. Adesso me li tiri via tutti, questi zaffiri che mi fanno venire in mente dei piccoli vermiciattoli, tipo quei bastardi degli spermatozoi, ma chi si credono di essere. Liberi? Ma quale libertà.

Ora mi sento più serena.

Ah, la mia lettera.
Dove ero rimasta?
Me ne vado.

Torna alla macchina da scrivere.

Oggi 25 Aprile 2014. Oggi sposi. Forse … oggi sposi, oggi 25 aprile 2016 si sposeranno...no, oggi 25 aprile 2014 si sposeranno... si sposeranno? Certo che si sposeranno. Si sposano, non c'è mica il dubbio. Oggi sposi. Oggi … sposi. Forse ci potrei mettere una frase speciale, in ricchezza e povertà finché morte non ci separi. Lo intitolo finché morte non ci separi.

PAUSA
PAUSA
PAUSA

Fino a che non arriva la morte, io devo passare tutta la mia vita con lui? No, non è che sono insicura. Lo amo. Lo amo. Ma fino alla morte, ma chi lo può dire.

PAUSA

Fino alla morte possono succedere un sacco di cose. Un sacco. Io sono anche una donna molto indaffarata, ho mille progetti da portare avanti, mille idee, io sono una persona in movimento, mica posso passare il tempo a cucinare, fino alla morte per lui, che sì, lo amo, lo amo davvero, ma io non voglio cucinare fino alla morte. E poi io alla mattina mi sveglio tardi. Lui si sveglia presto. Devo preparare la spremuta di arancia fino alla morte? Ma io non voglio preparare la spremuta di arancio fino alla morte. Io l'arancio lo odio, non mi piace, a me piace mangiare due kiwi la mattina. Cosa vuol dire che non li posso più mangiare?

PAUSA

Forse potremo anche sposarci in comune Mica è peccato. Poi quando ci avviciniamo alla morte ci possiamo anche pensare alla Chiesa. No? Io sono una persona libera e lui non è nemmeno cattolico. Allora mica lo posso costringere no? No.

PAUSA

CHIAMA LA SARTA

Allora forse potresti rimettere gli zaffiri, ma magari su un altro vestito meno impegnativo. Qualcosa che fa meno “fino alla morte” Magari un colore che dà possibilità, un bel viola? No, il viola fa proprio morte, allora un arancione. Ecco un arancione... ci staranno bene gli zaffiri sul vestito arancione? Ma poi chi lo vuole tutti questi zaffiri?

Esce la sarta.

Ritorna alla macchina da scrivere.

Oggi sposi, no. Domani sposi, non si sa. Allora forse metto, in un futuro, stessa data, ma nel 2027 sposi. Sì. Così dal 2027 alla morte ci passa meno tempo. Però dovrei metterci qualche spiegazione. Una frase significativa. Un motto. Se ti ami, ami.

Io mi amo, mi amo abbastanza? Forse dovrei proprio aspettare a sposarmi. Magari non mi amo a sufficienza. Magari l'amore che provo per lui, è un modo per distogliermi dalla verità, che io non mi amo abbastanza. Io lo so, non mi amo abbastanza. Me lo dicono tutti. Io sono troppo buona, me lo dicono tutti. Lui invece si ama, eccome se si ama! Lo vedo bene che si ama. Si ama, si ama e tutti lo amano troppo. Anche io forse lo amo troppo. E no, non va bene. E perché tutti non mi amano come amano lui? Secondo me, io non sono amata come gli altri amano lui. E allora che mi sposo a fare? A vedere lui che è amato da tutti gli altri e io no? E oltre a tutto questo amore, ci dovrei anche mettere il mio? Ma no, io il mio amore me lo tengo, me lo devo dare a me stessa.

Ecco. Ora mi sento più serena. Più serena.

PAUSA

CHIAMA LA SARTA

Secondo te, perché dovrei mettere un vestito lungo? Per coprire il mio corpo? Lo vedi che non amo il mio corpo a sufficienza? Ecco, allora pensa ad un bel vestito che mette in evidenza le mie forme, le mie tette, che le ho, e pure belle. Perché non dovrei mostrarle? Perché questo continuo nascondersi? Allora, pensa ad un vestito corto, aperto, libero, corto capito? Ci mancherebbe che io adesso, solo perché forse mi sposo, devo mettere un vestito che mi copra tutto. Certo, a lui piace perché così io non mi metto in mostra. Certo. Che stupida che sono stata, e nemmeno ci ho pensato prima, anche la tinta mi faccio. “Ma amore con i capelli bianchi stai benissimo” ma quale benissimo, sto stronzo. Benissimo perché così nessuno mi guarda più. Benissimo un cazzo, benissimo. Vestito lungo e capelli grigi, mica sono tua nonna. Sposati con tua nonna allora. Cazzo. Cazzo. Allora adesso mi chiami l'estetista e la parrucchiera. “A me piacciono le donne morbide” ma quali morbide, tu vuoi che metta su Kili così non mi guarda più nessuno. Sei proprio uno stronzo! Io ti odio, io ti faccio vedere, allora chiama anche la nutrizionista, che adesso mi faccio diventare un fisichetto che se mi sposo, tutti rimangono a bocca aperta. Vaffanculo! Ti prego (rivolta alla sarta) lasciami sola e chiama tutta sta gente. Io per il giorno del mio matrimonio devo essere la più bella. Ecco perché è dimagrito così tanto, mica per l'agitazione, ma perché voleva farsi figo. Sei proprio uno schifoso. Sto davvero subendo una incredibile violenza psicologica.

Esce la sarta

Credo di sentirmi male. Mi viene da vomitare. Ho un flusso molto abbondante. Mi sento svuotata. Sono stanca. Vorrei rimanere un po' sola. Sono già sola.

Ho una gran paura di fare un passo falso. Una gran paura di sbagliare. C'era una volta una bambina che non voleva più crescere. C'era una volta una donna che non voleva più sposarsi. Una volta c'era una donna che voleva sposarsi. E' scappata via? Non ritornerà più?